25 APRILE – Nel cuore di Conversano, la celebrazione del 25 Aprile ha assunto quest’anno un significato ancora più profondo. L’ottantesimo anniversario della Liberazione non è stato solo un rito civile, ma un atto di resistenza collettiva contro l’indifferenza e la normalizzazione dell’apatia.

Ha fatto discutere – e non poco – la decisione del Sindaco, Giuseppe Lovascio, di sospendere il corteo, sulla scia di una circolare prefettizia che raccomandava “sobrietà”, senza tuttavia imporre alcun divieto. Una scelta solitaria e controversa, che lo ha visto unico tra i sindaci della Città Metropolitana a rinunciare esplicitamente alla marcia commemorativa, mentre altrove si erano limitati a cancellare eventi più ludici, come concerti o feste.

Ma la risposta della cittadinanza non si è fatta attendere. L’Anpi di Conversano, insieme a numerose associazioni e semplici cittadini, ha ribadito con fermezza la volontà di non lasciar passare in silenzio una data così cruciale per la democrazia. Appuntamento, stamattina, in piazza XX Settembre, da dove è partito un corteo partecipato e colorato, guidato dallo striscione “PARTIGIANI SEMPRE” e accompagnato dalle note di Bella Ciao.

Alla Villa dei Caduti, dove nel frattempo si erano radunati il Sindaco e altri rappresentanti istituzionali, l’arrivo del corteo ha segnato un momento carico di significato.

Tra le voci raccolte durante la manifestazione, ha colpito quella di Annamaria (nella foto in pagina con sua sorella Adriana), cittadina presente al corteo, che ha offerto una riflessione profonda e autentica:

“Penso che questo tipo di manifestazioni, chiamiamole così, o di date, debbano essere vissute per interrogarci sul presente, per avere il coraggio a qualunque età di impegnarsi per cambiare e, come vede anche da questo tipo di cartelli e anche dalla mia faccia gioiosa, per continuare a vivere con intelligenza, autoironia, perché la vita, soprattutto in questo periodo, è veramente drammatica. I tempi sono bui, sono scuri, sono neri. Io piango per i bimbi di Gaza, piango per quello che sta accadendo in Ucraina. Io piango quando vedo un leader con la motosega e vedo le croci in fronte, io non posso accogliere questo come se tutto sia normale. Non posso accettare la normalizzazione della stupidità, retta a sistema. Allora, questo manifesto (avanti c’è scritto sono sobria e dietro non ho bevuto) che indossiamo è indicativo. Vogliamo continuare a vivere con intelligente ironia e non fare della vita un funerale, come se andassimo alla morte del passato, alla morte della bellezza. Noi dobbiamo continuare. Quindi la sobrietà è un atto sano, ma può essere anche un atto oscuro che non ti fa neanche sorridere.”

Un discorso semplice ma potentissimo, che ha saputo dare voce al disagio del presente senza rinunciare al sorriso. Gli interventi ufficiali si sono susseguiti con forza e lucidità. Don Felice Di Palma ha aperto le riflessioni, seguito dai giovani consiglieri del Consiglio Comunale dei Ragazzi, che con maturità sorprendente hanno dimostrato quanto il passato possa parlare al presente. Poi è stata la volta del presidente dell’Anpi Enzo Locaputo, il cui discorso, intenso e appassionato, ha infiammato la piazza, culminando in un applauso lungo e sentito. Le interviste ai diversi protagonisti di questa giornata nel servizio a cura di Mimmo Donghia che pubblicheremo domani.

Adriana e Annamaria
Da dx Maria Giovanna Demarinis segretaria di Rifondazione Comunista di Conversano
da sx Enzo Locaputo presidente dell'ANPI Conversano