CONVERSANO , Nonostante l’annuncio del Sindaco Giuseppe Lovascio, che nei giorni precedenti aveva comunicato la sospensione del corteo per il giorno della Liberazione – decisione maturata a seguito di una circolare prefettizia che invitava alla sobrietà nelle celebrazioni –, la cittadinanza ha risposto con partecipazione, coraggio e una punta di ironia. La mattina del 25, piazza XX Settembre si è riempita. Un corteo spontaneo, aperto dallo striscione dell’ANPI con la scritta “Partigiani sempre”, ha preso forma tra bandiere, canti e passi condivisi. Le note di Bella Ciao hanno accompagnato la marcia verso il monumento ai Caduti, nel cuore della Villa Comunale, dove si è tenuta una breve ma intensa cerimonia. A parlare, i volti e le voci di una città che non ha voluto rinunciare al significato profondo della giornata. Tra gli interventi, quello appassionato del presidente dell’ANPI di Conversano, Enzo Locaputo, che ha sottolineato la necessità di difendere oggi più che mai i valori della Resistenza: “Il 25 Aprile non è un rito, ma una responsabilità collettiva. La libertà va rinnovata ogni giorno.” Presente anche Maria Giovanna Demarinis, segretaria di Rifondazione Comunista, che ha legato le battaglie partigiane alle sfide del presente: giustizia sociale, diritti, pace. “L’antifascismo vive oggi nel rifiuto dell’indifferenza, nella lotta alle guerre, nella difesa dei più fragili.” Ma a colpire i presenti è stata soprattutto la testimonianza spontanea di Annamaria: “Piango per i bambini di Gaza, per l’Ucraina… ma oggi sono qui con un sorriso, perché dobbiamo vivere con intelligenza e autoironia. Non possiamo accettare la normalizzazione della stupidità. La bellezza va difesa.” Alla Villa dei Caduti, dove nel frattempo si sono radunati i rappresentanti dell’associazione Combattenti, il Sindaco Giuseppe Lovascio, il parroco Don Felice e altri rappresentanti istituzionali, l’arrivo del corteo ha segnato un momento carico di significato. Un corteo spontaneo, sentito, che ha scelto la strada per ricordare, ma soprattutto per resistere.”
Interviste Maria Sportelli
Video Mimmo Donghia
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