Conversano (Bari) #pugliainterviste – Uno nessuno centomila. Chissà cosa penserebbe Pirandello del nostro tempo e dell’umanità sempre più disumana, nascosta dietro la maschera virtuale.
Un agglomerato di individui schiavi della paura di morire tanto da non vivere la realtà. Schiacciati dal conformismo e dal narcisismo imperante (come scrivono Giacomo Balzano in Amore ai nostri tempi; e Marcello Veneziani La Cappa) l’uomo è disorientato, confuso, vive in apnea alla ricerca di qualcosa fuori da sé. Il passo all’essere fuori di sé è breve. La sua memoria è un cestino pieno da svuotare con un click, e nel cestino finisce di tutto: la memoria storica, le tradizioni, la nostra identità. Così, in controtendenza, superando il muro del nuovo conformismo, si incontrano persone che raccolgono questa memoria, bibliotecari di realtà tangibile come Savia Damato presidente dell’associazione Work In Progress APS. “La maschera – ha detto – è uno degli strumenti che possiamo usare per valorizzare la cultura e la tradizione di una terra, non solo a Carnevale”. Di seguito l’intervista di Maria Sportelli.
Video Mimmo Donghia

Savia Damato Presidente Work In Progress APS