l'ulivo scomparso

Conversano (BA) – Un ulivo secolare è scomparso nel cuore della notte, espiantato senza preavviso né apparente autorizzazione, nella tranquilla contrada di Caso Pietro. Nessuno ha visto, nessuno ha sentito: solo le fotografie parlano, testimoniando con chiarezza ciò che è accaduto.

Le immagini documentano due momenti precisi:

  • Prima: un albero maestoso, ben radicato, con tronco largo e chioma generosa.
  • Dopo: il vuoto. Al suo posto, solo terreno smosso.

Un atto avvenuto nell’ombra, in silenzio, lasciando dietro di sé sconcerto e domande: che fine ha fatto l’ulivo? È stato fatto a pezzi per scaldare case d’inverno? È stato rivenduto altrove? Al momento, nessuna risposta ufficiale.

Molti ulivi presenti da secoli nei campi pugliesi sono considerati monumentali. Secondo la Legge regionale n. 14/2007, essi non possono essere abbattuti o espiantati senza autorizzazione esplicita. Le sanzioni previste sono severe: fino a 30.000 euro per ogni pianta.

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In assenza di permessi validi, l’episodio rappresenterebbe quindi una grave violazione delle norme regionali e nazionali.

Non è un caso isolato: precedenti in Puglia

La vicenda di Caso Pietro si inserisce in un quadro già noto: negli ultimi anni, in diverse zone rurali pugliesi, sono stati denunciati episodi simili.
Ulivi antichi tagliati e smaltiti come legna da ardere. Delitti silenziosi, spesso senza colpevoli, ma con vittime sempre evidenti: la natura e la memoria del territorio.