Si intitola “Intelligenza Artigianale” la nuova stagione teatrale della Casa di Pulcinella. Sette mesi di spettacoli, poesia, arte, da ottobre 2025 ad aprile 2026, sotto la direzione artistica di Paolo Comentale. Puro incanto per una stagione destinata a tutte le età realizzata ospitando compagnie di fama nazionale e internazionale.

“Intelligenza Artigianale” è un manifesto di quello che mente, cuori e mani sanno creare e il cartellone scelto è il meglio che fantasia e creatività sanno produrre. La stagione della casa di Pulcinella è fatta di Nuova Drammaturgia, di storie da raccontare e maestri dell’arte del teatro.

Da ottobre a dicembre, il pubblico potrà godere di un calendario fitto e vivo, nei locali dell’Arena della Vittoria di Bari, già a partire dall’inaugurazione di domani sabato 11 ottobre, alle ore 20.00 quando aprirà i battenti la mostra Il marmo di Puglia: nuova vita all’ulivo di Axel Farner. L’artista restituisce nuova vita ai tronchi di ulivo colpiti dalla Xylella. Il suo merito è aver trasformato la mortale epidemia della xylella in una preziosa opportunità. In mostra opere di medie e grandi dimensioni che assumono forme astratte o direttamente riconducibili alla realtà a seconda del loro grado di deterioramento.

A seguire andrà in scena “Un pulcinella all’Inferno”, uno spettacolo del Granteatrino, liberamente ispirato all’opera di Tommaso Fiore “Un cafone all’Inferno”. Il testo originale di Fiore è stato integrato da una serie di riflessioni sulla situazione sociale e politica del Mezzogiorno con riferimenti al lavoro nero, alle diseguaglianze sociali che si stanno amplificando sempre più, ai disastri climatici, allo sviluppo distorto del Pianeta. Sul palco, Anna Chiara Castellano Visaggi, Rocco Capri Chiumarulo e Paolo Comentale che ha curato anche il testo e la regia. Le musiche saranno eseguite dal vivo da Alessandro Pipino.

L’appuntamento di apertura rientra nel calendario della Festa dei Lettori 2025, l’evento dell’Associazione Presìdi del Libro, realizzato con il sostegno della Regione Puglia.

Il 18 e 19 ottobre alle 18.00 sarà la volta della compagnia perugina Tieffeu con La gabbianella e il gatto (età consigliata 3-8 anni), con Luciana Bianconi e Jhans A. Serna Rayme. La fiaba racchiude al suo interno i temi del rispetto, della diversità e dell’amore. Il messaggio finale è credere in se stessi e non rinunciare mai a raggiungere i propri obiettivi anche se a volte sembra impossibile.

Il 22 e 23 ottobre alle 20.30, in scena la compagnia Diaghilev con La zia d’America (età consigliata dai 14 anni). L’adattamento è di Fabrizio Catalano e Leonardo Sciascia, regia e interpretazione Paolo Panaro. Siamo nel 1943, in Sicilia, il giovane protagonista racconta delle speranze e dei timori che egli e i suoi concittadini vivono nell’attesa dell’arrivo delle truppe alleate. Sono i giorni della Liberazione. Gli eventi si susseguono: l’armistizio, la Repubblica di Salò, le prime consultazioni politiche. Cominciano ad arrivare notizie dall’America. La ricca zia del protagonista scrive che presto verrà in Sicilia per un voto fatto alla Madonna del paese. L’Italia si divide fra monarchici e repubblicani, comunisti e anticomunisti. Arrivano gli aiuti americani e la ricca zia americana con la sua famiglia.

Il 25 e 26 ottobre alle 18.00 il Centro R.A.T. porterà sul palco Giufa e il mare (età consigliata dai 4 anni) di Antonello Antonante, con Maurizio Stammati e Alessandro Parente su musiche di Ambrogio Sparagna. Un racconto nel racconto. Il cantastorie, con gli oggetti e gli elementi scenografici, viaggia attraverso il Mediterraneo, dove con dialetti e lingue diverse, colori e suoni, attori e personaggi, racconti e aneddoti, miti di un tempo e cose reali, identità e tradizioni, incontra e conosce tante persone sempre diverse tra loro. Sarà un viaggio attraverso il teatro, uno spettacolo realizzato a tecnica mista (teatro d’attore, teatro musicale, teatro di figura) per rivolgersi trasversalmente a tutte le generazioni.

Il 30 ottobre, alle 20.30, una conferenza spettacolo a ingresso libero, intitolata L’occhio del Ciclone. Pasolini: 5P. Interverrà Daniele Maria Pegorari, ordinario di Letteratura italiana contemporanea all’Universitas Mercatorum di Roma. L’evento sarà intervallato da videoproiezioni e incursioni teatrali con il coordinamento di Lino De Venuto.

Il 31 ottobre e l’1 novembre, alle 18.00, con il Teatro delle Dodici Lune sarà la volta di Transylvania Circus (età consigliata dai 5 anni). Misteriose e strane creature formano la compagnia del Transylvania Circus. Uomini drago che sputano fuoco, fantasmi acrobati, un malinconico licantropo capace di camminare in equilibrio sulla luna e poi lei, la stella dello spettacolo, la donna vampiro. Ma un suono sinistro distrae gli artisti di questo oscuro circo, è il battito di un cuore, nessuno sa spiegarsi da dove mai arrivi quel battito. Forse l’amore è capace di risvegliare anche i cuori di creature senza vita come loro?

Il 2 novembre alle 18.00, lo stesso Teatro delle Dodici Lune si esibirà in Il buono, lo gnomo e il cattivo (età consigliata dai 5 anni) di Italo Pecoretti. Uno spettacolo in cui si racconta la storia di un pover’uomo costretto dal Diavolo a misurarsi con la propria avidità e a scoprire alla fine che l’amore dei figli è il suo bene più grande; uno spettacolo in cui si narrerà dell’amore tra Giuseppa e Bastiano ostacolato dal perfido Rodrigo che vuole per se la dolce fanciulla, con la conseguente ed eterna lotta tra il bene e il male. Una commedia dagli ingredienti antichi ma sempre attuali che grazie al ritmo e all’ironia del teatro dei burattini saprà divertire il pubblico di adulti e bambini.

Il 6 e 7 novembre, alle 20.30, la compagnia Diaghilev inscena la Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso (età consigliata dai 14 anni) di e con Paolo Panaro. Si tratta di un’antologia di

versi del poema, dal canto I fino alla morte di Clorinda, alternati da brani in prosa che riassumono le vicende più eclatanti.

L’8 e 9 novembre, alle 18.00, grazie al Teatro del Drago di Ravenna, sarà possibile assistere a Il rapimento del principe Carlo (età consigliata dai 5 anni), uno spettacolo di burattini tradizionali emiliano-romagnoli che ha ricevuto molto successo in Italia e all’estero. Sul palco i burattinai Mauro e Andrea Monticelli. Lo spettacolo, proviene da un vecchio canovaccio della metà dell’Ottocento. Il protagonista è Fagiolino che aiuterà il vecchio re a trovare suo figlio scomparso.

Il 15 novembre, alle 18.00, toccherà alla Compagnia del Sole in L’oro della Commedia (età consigliata dagli 8 anni) scritto e interpretato da Flavio Albanese con la collaborazione artistica di Marinella Anaclerio. Una vera e propria lezione pratica di letteratura, costume, recitazione e cultura teatrale. Un viaggio nella storia della Commedia Italiana, che parte dai cartoni animati di Bruno Bozzetto e porta lo spettatore, attraverso la storia politica, sociale e culturale dell’Italia, fino agli albori della Commedia dell’Arte. Flavio Albanese analizza per ogni secolo uno stile e un attore in particolare.

Il 16 novembre, alle 18.00, protagonista sarà ancora la Compagnia del Sole con Il canto di Ulisse (età consigliata dagli 8 anni) con Flavio Albanese e la regia Marinella Anaclerio. Flavio Albanese inviterà gli spettatori ad “entrare” nell’Odissea e nel suo immaginario, popolato da Eroi, Dei, creature magiche e suoni. Protagonista dello spettacolo è la parola in prosa e in versi che alternata ai canti suggestivi del quartetto vocale Faraualla, che da anni si impegna nella ricerca della musica etnica e dell’uso della voce come “strumento”, darà vita e corpo al viaggio nel mito.

Il 22 e 23 novembre, alle 18.00, sarà proprio il Granteatrino ad esibirsi in La bambina e il vecchio pittore (età consigliata 4-9 anni) di e con Gianni Franceschini. Una voce infantile dialoga con un anziano artista. Immagini di pitture di artisti importanti e famosi completano i ragionamenti tra i due personaggi. Le vicende della vita diventano un quadro aperto, in cui chiunque può scoprire una parte di sé. II pensieri della bambina sono elaborazioni di “pensierini” raccolti in vari progetti di animazione con scuole d’infanzia e primarie. Le riflessioni del vecchio pittore nascono da frammenti raccolti in varie attività in case di riposo e dall’esperienza stessa dell’attore-pittore.

Il 29 e 30 novembre, alle 18.00, il Teatro Bertolt Brecht di Formia, porterà sul palco Il circo delle favole (età consigliata 5-10 anni) con Chiara Laudani, Anna Maggiacomo, Sara Petrone su regia di Maurizio Stammati. In un luogo indefinito, tre ragazze scoprono un circo abbandonato. È un circo strano dove sono nascosti i libri delle favole e dei racconti. Grazie alla loro fantastica curiosità le favole prenderanno vita. Questo magico mondo verrà bruscamente stravolto dalla guerra, ma anche qui le favole troveranno la giusta risposta. Come parlare dell’orrore della guerra ai bambini cercando di essere delicati e credibili, toccando con un dito la ferita che lascia, facendo intravedere il caos e la paura, senza perdere il sorriso, il sogno, la fiaba, le risate e la meraviglia.

Il 6 e 7 dicembre, alle 18.00, Teatrop regalerà al pubblico L’abete, una Storia di Natale (età consigliata 3-10 anni) con Greta Belometti, Giuseppe Ferrise e Corinne Cerminara con la regia di Pierpaolo Bonaccurso. La storia di Gaia, una giovane libraia che vive in un piccolo villaggio e ama profondamente i libri e le storie che essi racchiudono. Sta preparando la grande “Festa degli Alberi di Natale Parlanti” e la festa si terrà proprio nella sua libreria. Durante i preparativi, Gaia trova un vecchio libro impolverato, il preferito di sua nonna. Le pagine prendono vita attraverso immagini di sabbia che si trasformano sotto gli occhi degli spettatori. Proiezioni, suoni e canti arricchiscono la narrazione.

Il 13 e 14 dicembre, alle 18.00, sarà Onirica Teatro a interpretare Il Grinch che rubò il Natale (età consigliata 5-10 anni). Una commedia fantastica natalizia con Gabriella Altomare, Mariapia Autorino, Martina Campanozzi, Davide De Marco, Vito Latorre, Antonio Repole, su regia di Vito Latorre. Il Grinch è un personaggio immaginario creato nel 1957 dallo scrittore e fumettista statunitense Dr. Seuss. Il Grinch è un misantropo, scontroso, solitario e irascibile che odia il periodo natalizio, prendendo nota in particolare di quanto siano inquietanti gli sperperi di una festa sempre più priva di valori fondanti legati alla generosità e all’altruismo. Il suo scopo principale è, quindi, quello di rubare la festività e le celebrazioni del Natale alla cittadina di Chi-non-so, distruggendola una volta per tutte. Sarà una bambina a dimostrargli che il Natale non è fatto di soli regali ma di condivisione e gioia di stare insieme.

Il 18 e 19 dicembre, alle 20.30, tornerà la compagnia Diaghilev con Il pittore delle parigine. Omaggio a De Nittis (età consigliata 14 anni). La drammaturgia, la regia e l’interpretazione sono di Roberto Petruzzelli, con Sandro Cardascio alla fisarmonica. Un omaggio a Giuseppe De Nittis, il celebre artista barlettano che nel 1867 si trasferì a Parigi, città dove raccolse grande successo, facendosi interprete di un impressionismo dagli accenti personali, di intensa poesia. Tra i soggetti preferiti da De Nittis, le donne occupano un posto privilegiato. Un’attenzione che gli valse l’appellativo di ‘pittore delle parigine’.

Il 20 e 21 dicembre, alle 18.00, la compagnia del Granteatrino porterà in scena Rosso come Cappuccetto (età consigliata 5-10 anni) con Anna Chiara Castellano Visaggi e Luca Mastrolitti, su regia di Paolo Comentale. E se la bambina più celebre di tutte le fiabe avesse un papà ingegnere? In un raro momento di pausa, Cappuccetto chiede a suo padre, il noto ingegner Rosso, di raccontarle una favola a piacere. A questo punto cosa accadrà? Un valente

ingegnere esperto costruttore di ponti sullo stretto e di palazzi di 40 piani si potrà mai perdere nel leggere una semplice fiaba? La messa in scena ripropone i celebri personaggi della Fiaba: la Nonna, il Lupo, il Cacciatore impreziositi da un tocco di avvincente modernità.

Un inizio stagione brillante che anticipa soltanto le meraviglie che promettono gli spettacoli in calendario da gennaio in poi. Per citarne alcuni: il 17 e 18 gennaio, una coproduzione Principio Attivo Teatro e silviOmbre intitolata La favola di Peter con la regia e drammaturgia di Silvio Gioia e le ombre di Anusc Castiglioni e Silvio Gioia su musiche originali di Alessandro Pipino. Peter ha una gemella: l’ombra. Sono “venuti alla luce” assieme. Sono cresciuti assieme. Hanno giocato assieme. Peter muoveva l’ombra e l’ombra aveva sempre idee meravigliose da offrirgli. Poi Peter cresce, fa le cose che fanno i grandi, non ha più tempo di giocare. L’ombra resta sempre lì, dietro di lui, in attesa di essere guardata di nuovo. Un linguaggio visivo onirico, poetico e ironico che parla a tutte le età con il linguaggio magico delle ombre (età dai 6 anni).

Il 31 gennaio e l’1 febbraio, sarà la volta di Appeso ad un filo, uno spettacolo di marionette pluripremiato con all’attivo più di 1000 repliche in 31 nazioni, pieno di poesia e divertimento. Le marionette sono vive, vive nel senso di essere in grado di trasmettere emozioni! E’ uno spettacolo senza parole in stile cabaret dove ogni personaggio ha una sua storia che racconta attraverso il movimento, la musica, il canto dal vivo e l’interazione con gli attori-burattinai. Gli artisti sono Remo Di Filippo e Rhoda Lopez (per tutti).

Il 28 e 29 marzo, la Fondazione Aida in Le avventure della famiglia Caccapuzza. Una storia speciale di una famiglia eccezionale che puzza molto ma che ha un gran cuore. Uno spettacolo di teatro di figura tratto dalla serie di albi illustrati, editi da Gribaudo, sulla famiglia Caccapuzza, creata da Sara Agostini, dirigente scolastica e apprezzata scrittrice, e disegnata da Marta Tonin, entrambe veronesi. L’adattamento teatrale e la regia sono a cura di Alice Baraldo.

L’ingresso è gratuito per bambini fino a 3 anni non compiuti