La parte di costa a sud di Bari, denominata “Costa Ripagnola”, sta diventando l’ennesimo saccheggio di paesaggio pugliese a vantaggio del profitto privato.
Le cronache e le dichiarazioni degli attori in campo, amministratori e imprenditori interessati, parlano di “area naturale”. In realtà si tratta della trasformazione dei piccoli trulli esistenti in suite di lusso e dell’intera area, ricca di vegetazione e di fauna oltre che di interesse archeologico, in un complesso turistico alberghiero per ricchi.
E’ l’ennesimo scempio che si vuole compiere per sfruttare ad uso speculativo il patrimonio paesaggistico della nostra terra, con l’ipocrisia di chiamarlo “parco naturale”.
Al danno si aggiunge la beffa.
Rifondazione Comunista è al fianco dei comitati ambientalisti e dei tanti cittadini/e che non si fanno beffare e vogliono difendere un patrimonio di bellezza e di natura che rischia di essere stravolto per sempre.
Si revochino le autorizzazioni incautamente concesse, si blocchi questo scempio.
Costa Ripagnola deve essere area naturale protetta regionale, come previsto dalla legge regionale 19/1997.
Bari, 11 luglio 2019 Rifondazione Comunista Federazione di Bari