Salve a tutti, molti di voi già mi conoscono, tanti altri ancora no, per questo mi presento: sono Maria Savia Damato, ma per molti sono solo Savia.
Sono nata Santeramo in Colle (Ba) 41 anni fa, sono cresciuta a Rutigliano ,mi sono diplomata presso l’istituto San. Benedetto di Conversano al liceo psico-socio-pedagogico. Ho lavorato, fin dai tempi della scuola, con i ragazzi che avevano difficoltà, facendogli ripetizioni e poi, tramite la chiesa, seguendoli nel catechismo.
Ho frequentato il primo anno in scienze dell’educazione presso l’ateneo di lettere e filosofia di Bari, ma la mia indole insaziabile di conoscenza mi ha spinto a soli 19 a trasferirmi a Roma per conseguire la Laurea in sociologia, laurea che purtroppo non è mai arrivata, perchédopo un anno trascorso in facoltà venni scelta per lavorare in un gruppo di lavoro, organizzato da Ministero dello Sviluppo Economico, per la divulgazione di un nuovo DPR. Dopo appena 15 gg di lavoro venni notata per le mie doti e la determinazione che mi caratterizzano e venni assunta, quindi il conseguimento della laura è tutt’ora un sogno nel cassetto.
Sicuramente la mia esperienza fuori casa, in una grande metropoli è stato importantissimo per la mia formazione.
Ho avuto modo di vivere e confrontarmi con tante realtà a partire dalla convivenza con altre studentesse provenienti da altre del regioni che mi hanno trasferito anche un po’ della loro cultura.
Aver imparato a prendere mezzi pubblici che all’epoca era, per me, un qualcosa di sconosciuto,vivere con delle responsabilità quali affitto, spese,bollette, etc di certo mi hanno dato un senso di grande responsabilità.
Il mio percorso più significativo, sicuramente è stato lavorare a stretto contatto con il padre fondatore del DPR 462/01 l’Ing. Monaco e i membri dell’Ufficio F2 del MISE, ho scoperto concretamente un mondo in cui l’impegno e la determinazione ti gratificano diventando nel giro di poco tempo Responsabile affari generali di un Organismo d’ispezione del Ministero. ho Avuto la possibilità di girare l’italia, le regioni, formare ed sensibilizzare datori di lavoro sulle tematiche della sicurezza nei luoghi di lavoro, ho partecipato con orgoglio a tavole di lavoro con Inps, Inail, etc per la stesura del dm n.37 e dm 81/08 portando i risultati come relatrice in un grande convegno organizzato a Roma nel 2008. Sono stata anche membro direttivo nell’osservatorio nazionale trasporto nucleare. Docente Dpr 462/01 nella scuola di formazione Rspp aspp della Firas
Nel 2010 arrivò Sophie,la mia primogenita nata pretermine che aprì la mia vita ad una nuova esperienza intensa e allo stesso tempo dolorosa. Di per se diventare mamma è un esperienza che ti riempie di stimoli ed esperienze nuove, se a queste aggiungiamo la prematurità estrema, vi lascio immaginare quanto possa essere vertiginosamente avulsa di emozioni positive e negative tutto ciò.
L’impegno per aiutare mia figlia tra le tante difficoltà, dopo una separazione dal padre biologico, il lavoro e gli impegni non mi permetteva di poter permanere a Roma, quando si diventa genitori cambiano inevitabilmente le prospettive e le priorità, quindi decisi a malincuore di lasciare Roma, la mia amata Roma meritocratica e tornare in Puglia.
Nel 2014 mi trasferii dapprima a Rutigliano paese di origine e poi decisi di acquistare casa a Conversano, cittadine meravigliosa come tante cittadine pugliesi.
Iniziai a lavorare con mio padre nella riabilitazione psichiatrica, dove lavoro tutt’ora.
Mio padre ha creato, con moltissimi sacrifici della famiglia e tanto tanto sudore, delle strutture per occuparsi della malattia psichiatrica, e pazienti che hanno bisogno di un’assistenza continua. Da sempre quindi, le attività lavorative della famiglia si sono rivolte a quelle fasce più deboli della società, permettendomi di maturare una piena consapevolezza delle difficoltà che si incontrano nello svolgere queste attività imprenditoriali
Mi sono reinserita nel mondo del lavoro facendo di nuovo la gavetta, perché la concezione mia e di mio padre è che non debbano esistere favoritismi di nessun tipo.
Attraverso questo vecchio/nuovo lavoro, mi sono ritrovata a stretto contatto con diverse realtà italiane e pugliesi.
Tutto ciò mi ha permesso di conoscere a fondo le problematiche tra il privato e il pubblico. Mi sono imbattuta nella burocrazia,il COVID non ci ha aiutato e attraverso il movimento autonomi e liberi ho conosciuto e condiviso le preoccupazioni degli imprenditori in prima persona.
Nel 2015 ho iniziato una relazione con un uomo,un militare, musicista che ha ampliato ulteriormente le prospettive visive di una realtà tangibile che ognuno di noi quotidianamente vive.
Nel 2017 sono diventata mamma per la seconda volta e grazie ad Angelo ,il mio compagno, che mi ha sostenuto e incoraggiato nell’andare avanti credendo nella concretezza dei miei progetti sono riuscita a realizzare tanto e a portare avanti diversi progetti per la comunità di Conversano.
Nel 2019 ho conosciuto una persona fantastica Dott. Grieco Michele di Polignano a Mare e attraverso il suo romanzo “Carnem Levare”e con l’importante sostegno morale dell’amministrazione, ho creato e istituzionalizzato il Carnevale di Conversano con l’intento, poi bloccato dalla pandemia, di sviluppare il territorio e creare nuovi posti di lavoro con quello di cui già disponeva il territorio stesso. Volevo così sfruttare quelle che sono le infinite peculiaritàrità del territorio ed evitare che i nostri ragazzi fossero costretti ad abbandonare la nostra stupenda Puglia per cercare altrove un’occupazione, perché con la “Working Progress”, associazione che ho creato dal nulla in pochissimi giorni, ma strutturata da tempo,abbiamo cercato di dare voce a tutte quelle persone, ragazzi e minoranze che purtroppo non riescono ad avere una collocazione nella nostra società, portando così Conversano (come progetto pilota) nel circuito del centro Coordinamento maschere italiane e intessendo così una collaborazione di scambio con 13 regioni italiane.
Mi sono prodigata per fare in modo che il reparto di Neuropsichiatria Infantile,avesse continuità dopo che 2 terapiste sono andate in pensione. Ho seguito in prima persona le problematiche scolastiche diventando anche rappresentante di classe e collaborando con Il secondo Circolo di via Firenze con un progetto interculturale di gemellaggio con una scuola primaria di berlino, sempre grazie alla loro propositività abbiamo creato, nel periodo natalizio, un evento con i cinquenni e le prime classi coinvolgendo la cittadinanza,e regalando ai bambini, con l’arrivo in carrozza di Babbo Natale, ancora una volta le sensazioni e il calore del Natale.
Durante il Lockdown mi sono moltiplicata, come tantissime donne, per poter seguire la famiglia, il lavoro e dare supporto a tutte le mamme e non solo per lo sviluppo della didattica a distanza anche attraverso la registrazione di video tutorial per spiegare l’utilizzo delle piattaforme e seguendo personalmente quelle fasce sociali più in difficoltà.
Oggi mi posso definire una donna, una madre, un’imprenditrice molto attiva nel sociale, sia per lavoro ma soprattutto per cultura e vocazione e ora credo sia il caso di spiegare il perché della mia candidatura
Quanto appena detto non è solo una breve biografia ma è soprattutto un’idea politica concreta, basata sull’esperienza di vita quotidiana, che spero possa spiegare a tutti cosa significa per me questa candidatura.
Ho parlato di Savia e quindi della mia vita. Ho parlato di chi ero, di quello che sono diventata e della strada che ho percorso per arrivare fino ad oggi. Ho parlato della concretezza della sofferenza e delle difficoltà che non sono solo le mie, ma sono la realtà del quotidiano di tanti. Sono la realtà di chi lavoro, dei dipendenti e dei datori di lavoro, degli imprenditori e soprattutto delle donne che sono mamme, mogli e figlie. Mi sento di rappresentare l’esperienza che ognuno di noi ha vissuto o vive in questo momento. Mi sento di essere quel tragitto, che ho avuto la fortuna di fare con un biglietto di ritorno per la mia adorata Puglia, ma che oggi, in tanti e soprattutto giovani, non posso fare. La mia esperienza è l’esperienza concreta basata sulle reali difficoltà di chi ha le sue radici in una terra bellissima di cui non si riescono a vedere le infinite potenzialità sia territoriali che sociali. Io voglio rappresentare quello che la Puglia rappresenta per me e cioè una moltitudine di opportunità per chiunque abbia voglia di fare, perché è solo facendo, e non parlando, che si ottengono i risultati e la nostra regione ha bisogno di risultati concreti. La Puglia ha bisogno di gente come voi che conosce le vere difficoltà ed è nostro dovere trasformare queste difficoltà in concretezza e quindi lavoro e sviluppo.
Dobbiamo dare a chiunque l’opportunità di ritagliarsi il giusto spazio nella società sia con il lavoro ma, soprattutto, con la dignità di cui noi pugliesi siamo ricchi perché il segreto del cambiamento risiede nel dedicare tutte le nostre energie per costruire il nuovo partendo dal vecchio.
 
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