Il programma è stato presentato a Palazzo di città. Alla conferenza stampa hanno partecipato: Antonio Innamorato, presidente dell’associazione La compagnia del Trullo , ente organizzatore (era presente anche Leo Simone socio fondatore e organizzatore); il sindaco Pasquale Loiacono; l’assessore alle Attività Produttive, Gianluigi Rotunno ,Don Felice di Palma, parroco della Cattedrale,moderatore,  il giornalista Natale Cassano. Emiliano, presidente della  Regione Puglia, assente per motivi istituzionali, ha  salutato con una lettera. Saluti e ringraziamenti anche per gli assenti Ciccio Magistà e Ketty Lepore neo assessore a Cultura, Servizi Sociali . 
“L’abbiamo chiamato festival della cultura” – ha esordito l’addetto stampa, “poiché  dopo dieci edizioni il Novello adesso é qualcosa di più”. Di seguito gli interventi. 
Innamorato “I protagonisti non siamo solo noi ma la gente che da dieci anni ci segue e  ci sprona a fare sempre meglio. Impariamo dagli errori e ricominciamo proprio da questi. Il programma è molto ricco. La novità é rappresentata dalle performance di jazz, blues, pizzica e dalla contaminazione della musica elettronica e classica, grazie alla partecipazione e collaborazione del Conservatorio di Monopoli. Non avremo, dunque, il grande palco ma tanti bei concerti diffusi. Abbiamo curato anche l’aspetto coreografico e artistico: 50mila luci  coloreranno l’atmosfera di Conversano.”


Loiacono “Con il Novello si muove la città. Tutti credono in questo progetto  e anche noi ci crediamo. Lo abbiamo cooprogettato sposando, con la Compagnia del Trullo, il concetto di innovazione. L’amministrazione, al cospetto di associazioni che si muovono con professionalità,  non può non prenderle in considerazione. Nostro compito é supportarle. Il Novello si inserisce bene nel tessuto cittadino che fa da  corredo ad un evento non affidato al caso ma studiato nei dettagli.
Rotunno ” Per me è un’organizzazione di città. Tutto inizia con il rispetto dei nostri spazi pubblici, c’è armonia e valorizzazione di una città d’arte che accoglie e include tutti. C’è  esperienza e professionalità, un esempio è la predisposizione delle aree parcheggio, neanche noi abbiamo saputo fare meglio per i nostri eventi. Dal punto di vista economico c’è un impegno nella valorizzazione del territorio destagionalizzando, non a caso abbiamo adottato una delibera ad hoc; i vini sono un pretesto positivo che ci aprono la strada verso altri obiettivi:  dare spazi alle risorse umane del nostro paese a cominciare dagli artigiani. L’impegno, ripeto, è quello di cooprogettare gli eventi con i proponenti, d’ora in poi questa è la nostra volontà politica”. 
Don FeliceSiamo contenti  per ciò che ha detto il presidente Antonio Innamorato, si riparte dagli errori. È un bell esempio di  comunità condividere le azioni di una festa con coloro che vivono ogni giorno la città.

Maria Sportelli

Foto Mimmo Donghia