riceviamo e pubblichiamo

Ci hanno provato ripetutamente e non demordono neanche di fronte alle smaccate evidenze che da ormai oltre un decennio rendono sbarrato ogni ulteriore tentativo di riapertura delle discariche di servizio/soccorso in contrada Martucci. Questa mattina la Gazzetta del Mezzogiorno, a pag.2, in bell’evidenza titola “Quelle due discariche pubbliche che nessuno ha il coraggio di aprire”, riferendosi a Corigliano e Conversano (Martucci). Considerato che il giornalista ha scritto questa deformante realtà, due soltanto sono le ipotesi in campo ed entrambe non gli danno scampo: o non sa o è in perfetta malafede. Se fosse disinformato non avrebbe fatto bene il suo mestiere di indagine e controllo delle informazioni; se invece tenta di confondere l’opinione pubblica con una falsa informazione sarebbe ben più grave. Si racconta una versione di comodo che stravolge la realtà drammatica di quei due siti, ispirata da una regia occulta che richiama il noto broccardo latino “Cicero pro domo sua”. In realtà non solo la Regione non è ostaggio degli ambientalisti e dei sindaci che difendono il loro territorio e la salute dei cittadini residenti (così come la stessa Magistratura da oltre un decennio va valutando), ma con propri atti e comportamenti sta configurando, con molta fatica ed incertezza, nuove prospettiveper il ciclo dei rifiuti, che però tardano a concretizzarsi. Il nuovo Piano Regionale dei rifiuti, approvato a dicembre del 2021, prevede ancora, è vero, i due siti quali destinatari di discariche di servizio/soccorso ma li inserisce anche, sebbene possa apparire contradditorio e paradossale, nella lista di quelli da bonificare e in fase di accertamento, riconoscendo così implicitamente lo stato di degrado e alterazione di quei luoghi. Per quanto riguarda Martucci, in particolare, la situazione è estremamente più articolata poiché il proseguimento delle attività di discarica è legata, per emendamento alla legge approvativa del Piano dei rifiuti, ad ulteriori accertamenti per il presunto inquinamento dell’area, che in verità avrebbero dovuto concludersi entro l’aprile del 2022 ma che a due anni distanza da tale scadenza non vede ancora il suo compimento, mentre, di contro, la chiusura definitiva dell’intero impianto, fissata dalla stessa legge per la fine del 2026, si avvicina sempre più. Quale sia lo stato reale dei luoghi in quella martoriata contrada è arcinoto e comprovato da diverse indagini e relazioni tecniche, ma in mancanza di alternative, mai realmente cercate e volute, ci si continua ad aggrappare a soluzioni non praticabili. I recenti atti amministrativi del Comune di Conversano, la Relazione Tecnica descrittiva del sito Martucci del 9 ottobre scorso, e la nota della nostra Associazione inviata alle autorità politiche, tecniche ed amministrative della fine dello scorso novembre non hanno avuto riscontro alcuno, mentre di contro la Regione ha finanziato, con un provvedimento di Giunta Regionale del 28 dicembre scorso, 200.000 Euro in favore del comune di Conversano per attuare misure di prevenzione sul lotto 3 della discarica, già dismesso dal lontano 2011 e in stato di abbandono. Come interpretare questa elargizione? Sicuramente quale effetto delle note summenzionate, che richiamano a responsabilità precise gli organi di governo regionale, ma altrettanto certamente non rispondenti alle richieste avanzate e, soprattutto, allo stato comatoso e allarmistico dell’intera area, che come abbiamo più volte sottolineato e sollecitato, va MESSA IMMEDIATAMENTE IN SICUREZZA. Non fosse altro perché la stessa Regione, nel suo Piano dei rifiuti, ha inserito Martucci fra i siti da bonificare dal lontano 1997, ormai quasi trent’anni fa. Siamo fuori di ogni logica di sicurezza sociale e il pericolo per le popolazioni residenti è altissimo e reale, specialmente dopo la constatazione del percolato mai raccolto da oltre dodici anni e probabilmente disperso nel sottosuolo e magari in falda. Per questo motivo abbiamo inviato le nostre note anche agli organi di Giustizia.Dunque questo articolo è fortemente deviante e falso: lo respingiamo con forza e sdegno.

Associazione “Chiudiamo la discarica Martucci